“Fuoco Amico”

Operazione FUOCO AMICO

Il Consiglio della nostra sezione è consapevole di come un incendio boschivo possa arrecare un danno ingente alla collettività in termini di distruzione di aree verdi, habitat natura e costi economici annessi e connessi all’incendio;  per ogni incendio vi è la morte di animali ed uccelli. Cani, catti, caprioli, volpi, ricchi, falchi, picchi… trovano la morte fra atroci sofferenze bruciati vivi dalle fiamme o dalle alte temperature oppure soffocati dalle esalazioni.

Proprio per questo motivo nasce l’operazione “FUOCO AMICO” dove il nostro personale verrà impiegato in specifici servizi di pattugliamento in aree boschive e su strade statisticamente più soggette a questo odioso fenomeno. Le nostre GUARDIE ZOOFILE in caso di avvistamento di incendio boschivo provvederanno a segnalarlo prontamente alla SOUP della Regione Toscana al numero: 800.425.425 mentre nell’ipotesi di flagranza di reato opereranno in base all’art. 432Bis del C.P. indentificando e denunciando all’Autorità Giudiziaria il responsabile.

INQUADRAMENTO DEL FENOMENO

L’incendio boschivo in Italia causa ingenti danni in primis all’ambiente e secondariamente all’economia locale e nazionale. Pensate che per ricostruire un bosco percorso da incendio servono minimo 15 anni con un costo per la collettività di circa €10.000 per ettaro bruciato. Vi è una perdita di biodiversità e un danno all’ecosistema enorme con danneggiamento di varietà forestali quali querceti, castagneti, abeti, funghi ed erbe aromatiche oltre a tantissime specie di animali: secondo alcune stime per ogni ettaro di macchia mediterranea bruciato vi sono 400 animali morti (spesso bruciati vivi) fa mammiferi, uccelli e rettili).

Non’è solo il fuoco ad uccidere, ma anche le alte temperature sprigionate dalle fiamme e le esalazioni: Coldirette ha evidenziato come, ad esempio nell’incendio del Parco del Vesuvio oltre a tutte gli animali ed uccelli siano morte per asfissia circa 50 milioni di api (ed è ormai appurata l’importanza anche per la vita umana di questa specie). Ma i danni non avvengono solo negli incendi estivi; considerate che, negli incendi autunnali vi sono ingenti perdite negli animali adulti e nei piccoli ed in particolar modo nelle specie letargiche o semi-letargiche quali ad esempio: ghiri, scoiattoli, ricci, tassi, pipistrelli. Va inoltre ricordato che molti uccelli nidificano su alberi molto alti: ad esempio poiana, gufo e falco oppure nei grandi tronchi degli alberi o necessitano di grossi alberi per riprodursi come ad esempio  picchio e allocco.

A questi si aggiungono gli animali da reddito quali pecore e capre oppure cavalli ed asini ma anche colonie feline e cani i quali, imprigionati nel rogo muoiono fra atroci sofferenze.

Da valutare anche  l’impatto psicologico che tali fenomeni hanno sulle persone dove in poche ore vengono magari distrutti decenni di attività agricole e forestali  create dall’uomo, case ed aziende con gravissime ripercussioni anche sull’economia.  Lascio per ultimo l’uomo: spesso durante un incendio boschivo le persone intossicate (più o meno gravemente) sono diverse e sovente vi sono anche dei perdità di vite umane.

La Regione Toscana, ogni anno, per contrastare il fenomeno degli incendi boschivi investe circa 9 milioni di euro dei quali circa il 60% coprono gli interventi di prevenzione e l’altro 40% per lo spegnimento.

Tre milioni e quattrocento mila euro servono per finanziare Comuni e enti competenti nelle loro attività e per pagare anche gli operai forestali. Un milione e quattrocentomila euro è il costo delle convenzioni con il corpo forestale dello Stato, i vigili del fuoco e il volontariato antincendi boschivi. Altri 630 mila sono utilizzati per il centro di addestramento di Monticiano. Tra le varie voci ci sono anche 3 milioni e 635 mila euro per l’intervento di aerei ed elicotteri, pagati con una quota fissa non legata alle ore di volo.

In Toscana vi sono circa 600 mezzi terrestri con 4.800 operativi appositamente addestrati (4.200 nel volontariato, 400 operai forestali e 180 direttori delle operazioni

Il cuore dell’intero sistema è la sala operativa unificata permanente (S.O.U.P.) gestita dalla Regione con un servizio H24 per 365 giorni l’anno. La sua sede è a Firenze. La Soup coordina gli interventi in ambito interprovinciale, si raccorda con i centri operativi provinciali (Cop) – otto sono le sale operative provinciali – , tiene i rapporti con il dipartimento della Protezione Civile, in particolare con il Coau per l’invio dei mezzi aerei.

Il numero verde della Soup è 800.425.425, da chiamare per segnalare qualsiasi rogo o incendio. Oltre che dai cittadini, alla Soup arrivano segnalazioni dalle centrali operative dei vigili del fuoco e dei carabinieri forestali.

[Fonte: Regione Toscana, Coldiretti, Lipu]

Per chi volesse approfondire l’argomento segnalo questa ricerca:

“The forest fires damage in Tuscany: a methodological proposal for damage assessment in multifunctional forests”

https://www.researchgate.net/publication/289533449_I_danni_da_incendi_boschivi_in_Toscana_una_proposta_metodologica_per_la_valutazione_dei_danni_in_boschi_multifunzionali

 

A livello nazionale segnalo il “Dossier Incendi 2017” di Legambiente

https://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/dossier_incendi_27_07_2017.pdf