Incendi boschivi, quanti animali arsi vivi?

OPERAZIONE “FUOCO AMICO”

Anche per il 2019 la nostra Associazione ha stanziato le risorse per questa importante attività che coinvolge il Nucleo Guardie Zoofile, il Nucleo Protezione Civile e diversi nostri associati.

L’Operazione “Fuoco Amico” ha lo scopo di avvistare un principio di incendio boschivo e possibilmente identificarne l’autore. In caso di flagranza di reato l’autore sarà denunciato all’Autorità Giudiziaria ai sensi degli articoli 423 bis CP (incendio doloso), 544 bis CP (uccisione di animali),  452 bis CP (inquinamento ambientale) e 452 quater CP (disastro ambientale).

Perché questa operazione?

Il danno che il fuoco arreca è ingente e devastante: l’Università di Padova stima che in media ogni rogo immetta in atmosfera fra le 50 e le 100 tonnellate di CO2 per ettaro. Non consideriamo qui il danno causato ad immobili e terreni privati, strade, sentieri etc. Mentre sul fronte degli animali, arsi vivi o soffocati, le stime del CTFUAA indicano per ogni ettaro di bosco bruciato vi siano cinquecento milioni di insetti, dai 5.000 ai 10.000 rettili ed uccelli e circa 200 mammiferi i cui corpi sono distrutti o polverizzati dalle fiamme. Vi è poi un rischio per la vita umana, sia degli operatori che dei comuni cittadini.

La toscana ha circa 1.150.000 ettari di superficie boscata e questo impone all’Amministrazione Regionale un piano di gestione, controllo, prevenzione e lotta attiva ben strutturato. Gli incendi dolosi (badate bene, non colposi) sono circa il 60%, mentre quelli colposi (negligenza, imprudenza o disattenzione) sono circa il 26%. Sentiamo spesso parlare di “cause naturali” quali ad esempio fulminazioni: ebbene, questi rappresentano poco meno dell’1,5%. Per tutti gli altri non è possibile stabilirne la causa. Vi sono un’altra piccolissima percentuale che riveste le cause accidentali: quali ad esempio le scintille prodotte dai treni in transito. La maggior parte degli incendi colposi nasce da abbruciamenti vegetali sfuggiti al controllo dell’uomo. Ovviamente il nostro personale effettua un servizio di pattugliamento finalizzato anche all’avvistamento, tuttavia ci concentriamo sul 60% degli incendi cercando di individuarne il responsabile. Consideriamo inoltre che una barbara pratica è quella di utilizzare un animale come “esca” per appiccare un incendio, trasformandolo in una “torcia vivente”.

Possiamo “prevedere” un incendio?

La domanda sembra banale in realtà è molto pertinente e complessa: vi sono degli “indici di pericolosità” che considerano tantissime variabili (umidità dell’aria, tasso di umidità del terreno, condizioni ambientali, condizioni atmosferiche…). Uno dei più accreditati è quello canadese FWI (Fire Weather Index). In Toscana, grazie alla collaborazione del Consorzio LAMMA e dell’Istituto di Biometeorologia del CNR abbiamo una scala 5 valori: rischio basso, moderato, alto, molto altro ed estremo. Per ogni indice vi è un livello di allerta crescente nel sistema AIB. In Toscana attualmente sono censite:

170 strade di servizio AIB

435 viali parafuoco

28 torrette

19 punti di avvistamento

36 impianti rete radio VHF

19 elisuperfici e basi elicotteri

310 punti approvvigionamento idrico AIB

10 Centri Operativi Provinciali AIB (COP AIB)

180 Direttori delle Operazioni (DO AIB)

506 Operai forestali (dei quali 80 sono Responsabili di gruppo AIB, RdG AIB)

4100 volontari (dei quali 100 RdG AIB)

1.130 mezzi AIB (870 leggeri e 260 pesanti)

10 elicotteri regionali

Il problema degli incendi rappresenta un costo molto alto che lo Stato (e quindi la collettività) è costretto a pagare ogni anno sia in termini economici, ambientali che sociali: il fuoco sottrae alla collettività un patrimonio comune di tutti, il bosco. La Toscana, dopo la Calabria è una delle regioni più colpite e la provincia di Firenze ha oltre il 50% del proprio territorio occupato da formazioni forestali.

Costo di un incendio e danno

Il costo economico a carico degli enti pubblici è molto ingente: il costo orario per un elicottero impegnato in un incendio varia da circa € 800,00 (NH500) a € 2.800,00 (AB412) fino a € 7.000,00 (Erikson S64F) senza contare il costo per gli aerei sia in fase di avvistamento che di spegnimento; il costo orario dei mezzi a terra; il costo del rimboschimento che si quantifica in circa € 1.600,00 – € 2.300,00 ad ettaro; il costo del personale dipendente (C.F.S., VV.FF, CC,…) ed il costo dei volontari (attrezzature, assicurazioni, visite mediche, DPI…); senza contare il danno al substrato percorso dal fuoco che si traduce in una diminuzione dei prodotti del sottobosco ed il gravissimo danno idrogeologico.

A questi si aggiunge un danno ambientale anche in termini d’immissione in atmosfera di elementi scagionati dalla combustione: ogni incendio immette in atmosfera degli inquinanti primari quali CO2 (anidride carbonica) soprattutto negli incendi “con fiamma”, CO (monossido di carbonio) nella fase “senza fiamma”, NOx (ossidi di azoto), CH4 (metano), SO2 (anidride solforosa), NH3 (ammoniaca), idrocarburi diversi dal metano e polveri sottili (TP) meglio conosciute come particolato e nello specifico PM2,5 e PM10; poi ci sono gli inquinanti secondari nati dalla reazione chimica fra queste sostanze, uno per tutti l’Ozono.

NUMERO SOUP antincendi Boschivi 800 425 425 che opera H24 per 365 giorni/anno

Leggi di riferimento:

LRT 39/2000 – Legge forestale della Toscana
RRT 48/R/2003 – Regolamento Forestale della Toscana
Piano Regionale Agricolo 3/2012
Codice Penale
Codice di Prodecura Penale

Fonti:

http://www.regione.toscana.it/speciali/aib-antincendi-boschivi

http://www.regione.toscana.it/protezionecivile

https://www.researchgate.net/publication/289533449_I_danni_da_incendi_boschivi_in_Toscana_una_proposta_metodologica_per_la_valutazione_dei_danni_in_boschi_multifunzionali

dossier_incendi_27_07_2017.pdf

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